#artenarraviva

Il giorno prima di iniziare #solstizio d'inverno 2020

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Non so se è un modo, forse uno stato, soprattutto una tensione. Me ne accorgo già qualche giorno prima. La sento arrivare, da lontano, e il suo avvicinarsi coincide con una sorta di sintonizzazione; come un dito posto su una corda di violino quando incontra l’archetto alla ricerca di una nota che diverrà armonia.

Probabilmente è sì un modo, anche uno stato, ma resta soprattutto una tensione. Generalmente pulisco, ordino, allineo ma in modo diverso, come a cercare la giusta combinazione; l’incastro corretto; l’equilibrio. Cambio anche prodotti, profumi, cibi, gesti, rituali, passeggiate, caffè, musiche, parole, pensieri, libri. Velocità. E densità. D e n s i t à. Affinché così: semplicemente accada.

Perché poi accade che quel modo, stato e armonia diventano modostatoarmoniaedipiù. In pratica ci sarà entusiasmo, gioia, stanchezza, rabbia, frustrazione, amore, gratitudine, commozione, stupore, meraviglia, notti insonni, pensieri vasti, voli in picchiata, tunnel da scoprire, germogli da proteggere, foreste da attraversare, nuvole a cui consegnare, pelle da sfilare, occhi da guadare ma soprattutto stelle da seguire, e ascoltare, e intrecciare, e lasciar cadere, ed esprimere. Desideri (accento a scelta)?

Solo per dire che domani inizierò un nuovo dipinto, che sarà un modo e anche Stato ma soprattutto una tensione verso l’armonia, l’intenzione naturale a cui tendono le relazioni quando nascono dalla condivisione, dalla presenza, dalla genuinità e dal racconto del proprio mondo, nel mondo e per il mondo, che in fondo è l’unico che abbiamo: di mo(n)do.

Intervista andata in onda su Rete Uno il 9 gennaio 2021

Nell'intervista rilasciata a Jenny Alessi (che ringrazio di ❤️ ) andata in onda su Rete Uno parlo degli appuntamenti e delle intenzioni con cui desidero portare avanti il mio progetto di #artenarrativa nel 2021, anche se più che un progetto ormai è diventato un panorama in continua evoluzione ed espansione grazie a coloro che hanno deciso e decideranno di abitarlo con la loro presenza ed esperienza. Non mi resta che augurarvi un buon ascolto 😊.

Il dipinto #LAFORZA, ora tutto da bere

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Ora lo posso dire: il dipinto #LAFORZA quest'anno si potrà anche bere. Il tutto è stato possibile grazie alla sensibilità dell'azienda Plastifil di Mendrisio che ha deciso di divulgare i valori racchiusi ne #LAFORZA offrendoli alla sua clientela più fidata.

700 bottiglie distribuite per il mondo accompagnate dal messaggio tradotto in quattro lingue, e se pensiamo che ogni bottiglia equivale a circa 7 bicchieri il calcolo è subito fatto: con il loro gesto hanno saputo generare 4'900 brindisi al sapore di incontri, condivisioni, presenza e unicità.

Ringrazio quindi di cuore sia coloro che in primis hanno prestato pensieri e voce al progetto da cui è nata l'opera, e in secondo luogo la ditta Plastifil nella figura di Cristina Piccioli, a dimostrazione che anche se sei un'azienda specializzata in lavorazioni con il filo d'acciaio se credi nell'altro i fili che inizi a produrre saranno magari meno tangibili, ma di sicuro altrettanto solidi come solo le relazioni fra persone sanno essere.

E quindi che cin-cin sia 🍷🍷🍷!

Cerco persone che mi vogliano raccontare il loro 21 dicembre

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Lo scorso agosto 31 uomini e 31 donne mi hanno raccontato ognuno un giorno tramite messaggio vocale ed io, ascoltandoli, mi sono lasciata ispirare nella creazione della serie di dipinti #OGGI (la potete vedere cliccando qui). È stato sì un esperimento ma soprattutto un viaggio straordinario attraverso l’ordinario, e cioè la quotidianità. Nel momento in cui si presta attenzione al presente quest’ultimo appare nella sua totalità, ed è una totalità in cui l’identità d’ognuno si apre alle relazioni, ai gesti, agli incontri, agli appuntamenti, ai doveri, alle emozioni, ai profumi, alla cura eccetera; interagendo con l’attorno, danzando con la realtà.

Domani vorrei provare invece a farmi raccontare la medesima giornata da più persone. Sempre attraverso messaggio vocale, sempre raccogliendo la quotidianità. Perciò se desideri partecipare a questo esperimento di #artenarraviva è sufficiente inviare un messaggio vocale in cui mi racconti il tuo 21 dicembre. La testimonianza mi piacerebbe contenesse non tanto quello che hai fatto ma come l’hai vissuto, come ci sei stato, l’attenzione che gli hai prestato, i pensieri che sono sorti, e tutto ciò che ha a che fare con la tua persona immersa in quel presente. Puoi naturalmente esprimerti nella forma che preferisci; ci tengo comunque a precisare che non cerco performance di alcun genere ma autenticità, l’importante è che sia tu con il tuo sentimento, non occorre dimostrare nulla ma semplicemente essere.

Il messaggio può essere inviato dal 21 sera, al termine della giornata, fino al 24 dicembre. Il numero di telefono a cui inviarlo è lo +41793136659 (è un numero svizzero, se lo invii via whatsapp non costa nulla, mi trovi come Giada Bianchi Art). Oppure puoi anche allegarlo a un e-mail per info@giada.ch.

I messaggi, oltre che a ispirarmi nella stesura del dipinto, verranno in seguito pubblicati sui miei profili social accompagnati dal nome, se però preferisci la forma anonima basta avvisarmi. Al termine del tutto verranno inoltre montati in un file audio che accompagnerà il dipinto e in seguito la relativa #BIOSFERA, le installazioni artistiche per diffondere quanto generato nell’atmosfera.

Quindi se vuoi far parte degli ambasciatori e delle ambasciatrici della quotidianità non ti resta che partecipare a questo appello; attualmente se ne sono già annunciati una cinquantina, pensa che bello ci fossi anche tu!

Il titolo dell’opera sarà #SOLSTIZIOINVERNO2020, e l’appello verrà riproposto nei prossimi due equinozi e per il solstizio d’estate 2021. Grazie per quanto riuscirai a fare partecipando o divulgando il messaggio.

Un caro saluto

Giada

#OGGI 2, il dipinto sulla quotidianità manifestatasi dall'11 al 20 agosto 2020

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Ecco #OGGI 2, il dipinto nato dalle testimonianze ricevute dall’11 al 20 agosto trasmesse da 10 ambasciatrici e 9 ambasciatori della quotidianità che si sono spontaneamente offerte e offerti di partecipare al progetto. 

Come già ho accennato in precedenti post, questo lavoro mi sta permettendo di indagare più approfonditamente in ciò che già era apparso in altri appelli ma non in maniera così evidente, e cioè il mondo che scaturisce dall’insieme grazie alla condivisione del gesto del singolo.

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I racconti ricevuti contenevano già al loro interno il bagliore della visione globale che sono poi andati man mano a comporre; come una sorta di forma comune, oserei quasi dire universale. Questa è scaturita da giornate vissute da persone sparse un po’ ovunque, immerse in realtà e con sensibilità completamente diverse l’una dall’altra; in pratica si co-creava nel mentre del loro viverla, dipendeva da essa ben restandone indipendente.

Ogni donna e uomo che ha partecipato al progetto ha contribuito a comporre un paesaggio al di là della visione personale, una tensione su cui è stato possibile salire e da lì osservare. Ciò che dal quel punto ho potuto intravvedere è stata una distesa incredibile di intrecci da cui si sono in seguito sviluppati una molteplicità di processi unici che sono stati in grado di annullare le distanze e le differenze benché nati da esse e portatori sani di tali particolarità.

 È questo che cerco di rappresentare nei miei quadri di #artenarraviva e di diffondere attraverso le #biosfera: l’immagine della biografia dell’umanità nel suo compiersi.

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Il dipinto #oggi 2 è emerso dall’ascolto dei giorni raccontati da Shendra, Angela, Beniamino, Monica, Silvio, Mary, Diego, Francesca, Thomas, Sara, Alessandro, Francesca, Paolo, Fabiola, Massimo, Samantha, Nicola, Simona e Michele: a voi GRAZIE ❤️.

Le loro voci verranno montate in un file audio che pubblicherò in seguito, quindi ora non mi resta che iniziare il terzo dipinto di questa straordinaria esperienza d’#oggi.

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Pensieri sparsi dopo 20 giorni di #OGGI, il progetto sulla quotidianità

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È vero, avrei dovuto presentarvi il secondo dipinto d’agosto #OGGI nato da 10 giorni raccontati da 20 di voi, solo che guardandolo mi rendo conto di non averlo ancora terminato; mi servono ancora un paio di giorni per poter continuare nell’ascolto pittorico delle vostre testimonianze. Ci tenevo però a condividere un paio di pensieri.

Il primo è una cosa immensa che mi arriva a cui non so ancora dare un nome e men che meno spiegare ma sento che sta prendendo forma, si sta solidificando in un nuovo percorso o meglio, in un ponte. Per adesso contemplo, accolgo e sfioro con gran curiosità.

Secondo pensiero. Fin dall’inizio del progetto ho notato come ogni racconto si sia incastrato all’altro con tale precisone da sembrare infine uno solo, dove la vastità del panorama è visibile solo se osservata dall’alto, tramite la sua profondità; credo la quotidianità si sviluppi su  assi che nulla hanno a che vedere con lo spazio e con il tempo ma su una sorta di asse umano.

In questi secondi 10 giorni si è parlato di attese, terrazze, fiori, orti, identità, finestre, ascelle e unghie dei piedi. Ma anche lavoro, incontri, colazioni, montagne, musica, mare, vasto mare ed esperienza mare. E poi la notte, i figli, parchi, partner, inizi e fiumi, fiumi bianchi anche se blu e fiumi sdraiati nel letto del tempo.

L’asse umano è composto da gesti comuni e visioni intrecciate. Ad esempio un cantiere è stato raccontato dall’interno da chi ci lavorava, dall’esterno tramite gli occhi di un bambino seduto dietro la bicicletta della mamma e dal corpo di chi ne ha percepito gli odori giunti al tavolo su cui stava consumando la colazione. È questa la dimensione umana di cui parlavo prima, è un’estensione che trascende il volume, il tempo e lo spazio. I tre racconti  inoltre provengono dal Brasile, dalla Svizzera e dall’Italia ma erano nel contempo ovunque e sempre, e come con il cantiere così è accaduto con ogni testimonianza: l’ho trovata una cosa straordinaria, enorme!

In pratica il progetto non si ferma, ogni giorno continuerò a raccogliere i racconti del terzo dipinto solo che li pubblicherò quando lo inizierò; presumo fra un due o tre giorni a dipendenza del tempo che altre faccende mi ruberanno.

Ed ora un micro appello: per terminare “in coppia” i racconti di agosto mi servono ancora tre uomini che vogliano raccontarmi tramite messaggio vocale il 29, o il 30 o il 31 agosto. Se siete interessati mandatemi un messaggio allo +41793136659 che vi darò tutte le informazioni necessarie.

Grazie per l’ascolto, e che quotidianità per tutti sia.

Primi 10 giorni di #oggi, il progetto di #artenarraviva legato alla quotidianità

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Sono arrivati, puntuali, due messaggi vocali al giorno. La quotidianità mi è stata raccontata da una donna e un uomo per volta ed io, ascoltando le loro voci, mi son lasciata ispirare nella creazione di un dipinto; uno ogni 10 giorni, uno ogni 20 testimonianze.

Si è parlato di gesti, di rituali, di piccole attenzioni, di cura, di momenti importanti, di svolte, di relazioni, rapporti, frustrazioni, gioie, anniversari, bellezza, amore, lavoro, cibo, natura, profumi, colori, donne, uomini, luci e tenebre, ma anche di viaggi, di finestre, terrazze, respiri, domande, notti, lune, di nuove prese di coscienza, di pane, di gesti tramandati, di infinito, di occhi, libri, laghi, Dio, famiglia, stelle, stop e omelette. 

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Son passati solo 10 giorni eppure mi sembra di averne vissuti il triplo. In questi 10 giorni lo spazio mentale si è plasmato comprendendo la quotidianità altrui o meglio, è come se il fatto che ognuno ne avesse una abbia preso forma, sia diventata reale, presente, una forma concreta, fisica. Detto così so che possa sembrare assurdo, certo che tutti hanno una propria vita, ovvio, ma è come se si fosse passati da un sapere e una considerazione a una presenza vera, e quando in una stanza ci devi far entrare più cose per comprenderle tutte occorre spostare i muri, ingrandirla e insomma: una cosa così.

E il bello è che poi quei muri una volta che inizi ad allargarli alla fine spariscono, oppure adesso son talmente lontani che non li vedo nemmeno più come l’orizzonte, scomparso anch’esso. Ora quando esco a passeggiare e incontro qualcuno non mi appare più come una singola entità a sé stante ma lo percepisco immerso nella sua giornata; non è più come incontrare un altro pesce nello stesso mare, ma incontrare direttamente altri mari, e quando questo accade per orientarti non puoi può affidarti all’orizzonte ma occorre alzare gli occhi al cielo e, da lì, navigare.

E niente, ecco il primo dipinto da cui poi nascerà una #biosfera, mentre ora inizierò il secondo: altri 10 giorni di 20 quotidiani oceani, e GRAZIE a tutti voi che lo siete ❤️.

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P.S.: ogni giorno pubblico le narrazioni che ricevo sulla mia pagina Facebook Giada Bianchi Art e sul mio profilo Instagram @giadabia, mentre se sei uomo e desideri partecipare al progetto ci sono ancora 3 giorni di agosto che attendono un ambasciatore. Maggiori info al seguente link.

Cerco 31 donne e 31 uomini per immortalare la quotidianità

Aggiornamento al 12 agosto: per completare il progetto mancano ancora 3 uomini. Per chi fosse interessato mi contatti via Whatsapp allo +41793136659!

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NUOVO APPELLO per la creazione di un dipinto di #ARTENARRAVIVA. Questa volta anziché costruire una tematica vorrei cercare di evocare una presenza, quella della QUOTIDIANITÀ: il luogo in cui risiediamo, laddove la nostra essenza si manifesta e nel contempo si costruisce. 

Capita di pensare a dei sé stessi persi altrove e dire “vado là per ritrovarmi”, in esperienze lontane dalla routine. Eppure quest’ultima, proprio perché conosciuta e ripetitiva, è in grado di offrire la condizione ideale in cui l’insolito può manifestarsi. 

Cerco 31 donne e 31 uomini che vogliano raccontare tramite messaggio vocale UNA loro giornata. Non in termini di cosa avete fatto ma COME l’avete vissuta, cosa avete scoperto, osservato, provato eccetera, in una sorta di pensiero cosciente di fine giornata.

Creerò un quadro ogni dieci giorni per tutto il mese di AGOSTO. La procedura resta la stessa: ascoltando le vostre testimonianze mi lascerò ispirare nella creazione dei dipinti testimoni di unicità e incontri generatori di condivisioni fertili, il tutto intriso dal tempo sopito della quotidianità.

Come funziona? Segnalatemi la vostra disponibilità all’esperimento/atto inviandomi un messaggio (il vostro numero non verrà MAI ceduto a terzi o utilizzato per altro, promesso) allo +41793136659 (N.B.: è un numero di telefono svizzero; usate Whatsapp o mandatelo via e-mail a info@giada.ch quando siete connessi a una rete wifi così non vi costa nulla). 

Vi risponderò affidandovi la data del giorno che dovrete raccontare (mi permetterò di inviarvi un promemoria il giorno prima). A fine giornata o al più tardi la mattina seguente dovrete mandarmi un messaggio VOCALE con il vostro pensiero, il quale verrà inoltre pubblicato accompagnato dal vostro nome, ma se preferite la forma anonima è sufficiente dirmelo.

I dipinti una volta terminati diverranno #installazione #BIOSFERA per permettere all’attenzione che avete dedicato a un giorno qualsiasi di diffondersi nell’atmosfera, divenendo valore utile per tutta l’ #umanità

Grazie in anticipo per l’attenzione, la partecipazione o anche solo per la condivisione dell’appello 🤗🌎❤️.

Dall'azzurro un gesto da incorniciare

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Ho iniziato a dipingere da autodidatta. Dopo anni di disegno tecnico ho sentito la necessità di iniziare a esplorare il mondo dei colori. Era talmente vasto il panorama che poteva stagliarsi difrontea/in me che sulla prima tela utilizzai solo il bianco. In seguito apparvero altre gamme che stendevo piatte; erano immagini grafiche e mi ricordo ancora la fatica per raggiungere una massa di colore uniforme, senza sfumature, striature o macchie.

Mi ritrovavo a dover ripassare una, due, tre, anche quattro volte e più la stessa superficie; la terminavo perfetta, tornavo a colore asciutto e non era più così. L’azzurro mi faceva impazzire, così feci una foto al risultato e andai a Lugano in un negozio di articoli di belle arti. Non ci ero mai entrata. Mostrai l’immagine del difetto al Signor Fabrizio il quale mi chiese la marca usata. Visti i tempi i colori li acquistavo nella versione più economica in un grande magazzino. Mi disse “guardi Signora provi questa, le faccio il medesimo prezzo di quella usata da lei”.

Comprai l’azzurro e tornata a casa finalmente riuscii a stenderlo senza più sorprese. A poco a poco riuscii a sostituire tutti i colori, passai a tele più grandi, cambiai tecnica e stile, mi trasferii eccetera, nella storia che più o meno conoscete. Son passati molti anni da quel giorno, ma quando recentemente si è trattato di scegliere dove mandare alcuni clienti ad intelaiare o incorniciare i dipinti non ho avuto dubbi: La Cornice Lugano. Per me ogni volta è un po’ come riuscire a dirgli grazie perché senza quel gesto, senza quell’azzurro, magari oggi guardando fuori dalla finestra non vedrei quello dell’Engadina. 

Nelle foto i Signori Fabrizio e Silvio prima di andare a consegnare #mago, #eremita0 e #rosso0 alla Signora Susanna.

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#ARTENARRATIVA Dalla visione a cannocchiale a quella a bolle di sapone

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Per riuscire a sconfinare dalla propria ottica umana occorre assemblarne altre: divenire un insieme composto da una miriade di sfaccettature capaci di interagire e far brillare l’attorno. Ciò permette non solo di allargare il proprio panorama, ma di poter cogliere il flusso della trasformazione e il costante mutamento in atto ovunque; avete mai visto un riflesso naturale rimanere immobile, sempre identico a sé stesso?

Aprirsi alla varietà delle esperienze altrui rende la nostra visione del mondo più ricca, un po’ come passare da una modalità a cannocchiale a una diamante o stile bolle di sapone. Questo è ciò che cerco di fare con i miei appelli e la relativa raccolta testimonianze: assemblare bagliori. 

Abbiamo l’incredibile capacità e possibilità di entrare ogni giorno in mondi altrui seguendo questi barlumi d’identità. Occorre certo gran rispetto, ma soprattutto rimanere aperti all’ascolto permettendosi di accogliere ciò che da questo viaggio potrà scaturire.

Le #BIOSFERA sono il risultato di percorsi singoli divenuti tracce collettive, un mappamondo lanciato nella realtà capace di continuare il suo cammino generandone nel contempo altri: strade in grado di portarci ogni volta un po’ più lontano che è poi ogni volta un po’ più vicino, a noi e agli altri. 

Giovedì 25 giugno sarò presente presso la Fondazione Claudia Lombardi per il teatro a Figino per un aperitivo “meet the Artist”, un’occasione per tracciare assieme un nuovo percorso fra alcuni dei miei lavori. Entrata libera ma occorre riservare scrivendo a info@fondazioneteatro.ch (Tel. +41 91 995 11 28). 

Quando tutto iniziò dalla complessità di un prato

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Quando tornai a dipingere non più con intenzione ma in tensione, iniziai da lì: da un prato. Era un angolo incolto di un centro commerciale vicino a casa. Mi fermavo spesso ad osservarlo: la sua complessità mi riempiva. Linee che si intersecavano, si mischiavano, fiori che non sapevi dove iniziavano e dove finivano, in un’esplosione di intrecci in continua evoluzione ed espansione fra cui si annidava il vento e la miriade di insetti che lo abitavano. In seguito riportavo su carta quella sensazione che diveniva gesto, movimento, ordine e pace (il disegno riportato appartiene a quel periodo).

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Essermi avvicinata alla complessità della natura credo mi abbia permesso in un certo qual modo di percepire quel “sistema” e di inglobarlo. Siamo tutte e tutti composti da una miriade di intrecci di unicità, uniti gli uni agli altri dalla medesima formula che è appunto quella che non c’è o meglio, esiste e scaturisce direttamente dalla composizione, in ogni singolo e irripetibile istante .

Complessità, natura, biodiversità, coesistenza, relazioni, vento, noi: tutto questo è #artenarrativa.

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