#EQUINOZIOPRIMAVERA 2021

Il dipinto #EQUINOZIOPRIMAVERA 2021 è un simbolo in potenza da plasmare tramite la propria relazione con il mondo. In costante fermento è pronto a divenire fervore, ardore per la realizzazione del proprio compimento. Palpito sfuggito dall’unione degli opposti, offre l’intonazione con cui accordarsi per iniziare a comporre una sinfonia capace di suonare e risuonare in contesti armonici.

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Progetto #EQUINOZIOPRIMAVERA 2021: nel 2021 la primavera è iniziata ufficialmente il 20 marzo. Qualche giorno prima ho lanciato un appello sul web chiedendo a chiunque volesse di inviarmi un messaggio vocale contenente il racconto della propria giornata. Sono state 50 le testimonianze ricevute, dal cui ascolto è nata l’opera #EQUINOZIOPRIMAVERA 2021, acrilico su tela dim. cm 230xh.150.

Il dipinto Equinozio primavera appartiene alla serie #rivoluzioneterrestre: serie di quattro dipinti dedicata al movimento capace di indirizzare lo sviluppo degli eventi verso un futuro migliore. La rivoluzione terrestre rappresenta la possibilità di agire di ogni essere umano nel tempo e nel luogo grazie alle scelte che ogni giorni decide di prendere o di evitare, di cui il racconto biografico condiviso riflette lo spirito regnante attuale. A questa serie appartengono anche Solstizio estate (vedi il dipinto), Equinozio autunno (vedi il dipinto) e Solstizio inverno (vedi il dipinto).

Le ambasciatrici e gli ambasciatori della quotidianità di #EQUINOZIOPRIMAVERA 2021 sono (in ordine di ascolto):

Eliana, Alessandro, Silvia, Giovy, Luigi, Anna, Clarissa, Massimo, Deborah, Francesca, Edy, Paola, Cinzia, Riccardo, Sarah, Rosa, Luca, Barbara, Cristina, Riccardo, Anna, Paola, Paolo, Angela, Carlo, Laura, Beniamino, Gabriella, Davide, Monica, Ben, Antonella, Diego, Sonia, Giovanni, Cristina, Salvatore, Stefania, Denis, Fabiola, Manuel, Giovanna, Laura, Giò, Patrizia, Roberto, Karin, Mattia, Samantha e Bruno, a cui va il mio più sentito grazie ❤️.


DETTAGLI DIPINTO


LE TESTIMONIANZE RICEVUTE

[Eliana] “La durata del giorno è uguale alla durata della notte per tutta la terra. Equinozio. La luce e il buio durano lungo tutto in tondo e muovono questo mondo che si accende e si spegne di luce e il suo contrario. Per chi lotta e per chi si arrende, per chi con la paura accende la sua forza, per chi con la forza spegne la paura, per chi corre e arriva a scaldare un cuore per non spegnere la vita del suo valore, per dare un segno di non arrestare il movimento della vita che è circolare”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Alessandro] “Il motivo per cui ho voluto condividere con te quel video, di quella piuma che tiene in equilibrio l’insieme (ndr: Alessandro mi ha inviato anche un video di Miyoko Shida Rigolo che tiene una piuma in equilibrio su delle nervature di palma, cercatelo su YouTube è ipnotico), è perché dal mio punto di vista ciò rappresenta al meglio, proprio nel mio pensiero, l'equilibrio equinoziale. La leggerezza e l'armonia di quei gesti sono quasi un preludio e allo stesso tempo sintesi di luce di presenza, di consapevolezza. È come un perenne ciclo del respiro cosmico, e in quel perenne ciclo la terra e tutti gli esseri viventi ricevono luce, perché la luce aumenta dall'equinozio di primavera”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Silvia] “Agitazione. Il 20 di marzo è iniziato con l'agitazione. Sarà che passiamo finalmente nel quarto più yang dell'anno e le congiunture di questo periodo non so, mi fanno sentire come se tutto fosse come bloccato e sospeso, quindi questa nuova sferzata di energia che arriva dal tempo così, mi ha messo in quell'onda di agitazione in cui mi sento come una specie di frullino "frrrrrrrrrrrr" che frulla non si sa bene che cosa per fare non si sa bene che cosa” [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Giovy] “Sono qua a raccontarti il mio equinozio di primavera che è iniziato abbastanza presto perché fin che non cambia l'ora la prossima settimana, adesso attorno alle sei e mezza ho il sole che entra nella mia stanza, ne illumina solo un angolo, e ieri mattina mi son girata nel letto e ho visto questa parte di stanza illuminata con il disegno dei buchini della tapparella, ed era tutta illuminata di un colore che andava dal rosa all'arancione proprio per l'alba di primavera e mi son detta oddio che bello!”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Luigi] “Io ho sempre vissuto l'equinozio come un passaggio. Io sono una persona molto estroversa, molto piena di vita, e quindi vivevo l'inverno come una sorta di reclusione. Per me l'equinozio era proprio l'inizio della libertà. Vedevi la natura fiorire e le piante germogliare, gli animali muoversi, poi io ho la fortuna di abitare in campagna quindi vedevi proprio la vita esplodere. Però mai come quest'anno l'equinozio per ma ha significato qualcosa di più profondo e di più grande”.  [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Anna] “Ogni anno di questi tempi faccio per me una cosa molto importante: metto ordine, pulisco, spolvero tutti i miei libri e gli scaffali in cui li conservo. È un lavoro lungo; quest'anno ho cominciato il giorno 18 a farlo e ho finito il giorno 22 perché di libri ne ho tanti, ormai siamo a circa 1'300 senza contare le riviste. I libri sono sicuramente gli oggetti a cui tengo di più”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Clarissa] “Ho festeggiato la primavera rimanendo nell'inverno, ascoltando il suo invito che sento vibrare in ogni cellula del mio corpo, di rimanere ancora in ascolto, dentro, al caldo, in silenzio, lasciando nascere piano piano nuovi germogli, nuove idee, nuovi progetti ma tenendoli ancora al sicuro, custodirli ancora un po' nel buio interiore; avevo proprio questo richiamo, questo desiderio a rimanere dentro. Infatti sono giorni che esco pochissimo, sarà anche il vento gelido che di nuovo invita a rimanere al caldo”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Massimo] “Ecco la condivisione della giornata del 20 marzo, in cui la giornata è iniziata subito con un bel cambio di umore perché mi sono alzato per andare a fare la colazione e non trovavo la padella che era stata spostata. Infatti ho subito notato che in concomitanza con il cambio di orario, con l'orario in cui cadeva l'equinozio, subito dopo ho avvertito proprio questo cambio dell'umore piuttosto forte in seguito anche a questa sollecitazione”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Deborah] “La mia giornata è come quella di tante altre donne. Sono una persona che sta in casa, che esce col cagnolino, ho una macelleria, passo le mie giornate ad aiutare, e sono una persona molto sensibile e quando mi arrabbio però è meglio starmi alla larga. Do l'anima alle persone, non mi piace fare i messaggi vocali però lo sto facendo, amo stare in compagnia, in questo periodo è un po' difficile”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Monique] “Io quando mi sono svegliata l'altra mattina ho aperto la finestra e ho detto "la mattina dell'equinozio!", ho aperto la finestra e c'era questo cielo bianco, quasi invernale, una giornata un po' così, freddina, incerta, marzo comunque in tutto il suo splendore. La giornata è andata avanti abbastanza tranquillamente, si è aperta con il pranzo, è venuta la mia amica con il sushi, poi dopo noi siamo uscite, siamo andate a firmare per una causa per la resistenza, per non far più usare le parole nazifascista”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Edy] “Questa mattina, sabato 20 marzo 2021, la luce penetra dolcemente attraverso le tapparelle risvegliandomi da un sonno forse leggero; sono da poco passate le 6. Non è ancora ufficialmente primavera o forse sì. Gli uccelli cantano, il sole riscalda sempre più come se non piovesse da tempo e attendo con impazienza, fra un lavoro e l'altro in piena natura, quella che sembrerà una calda giornata, l'arrivo delle 10 e 37”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Paola ] “Equinozio - Il tempo - Equatore celeste - Giorno e notte - Uguali - Inizio primavera - Le parole che cambiano - Accade la rinascita - Canti infiniti - Fiocchi di luce - Ellittico - Riscaldamento - Accoglienza”. [Ascolta la sua voce nel file audio] 

[Cinzia] “La fatica e l'incanto. Mi sveglio prestissimo con i pollini nel naso, gli starnuti, la tosse, gli occhi che lacrimano, poi però la passeggiata con le amiche, il caffè sulla panchina, le chiacchiere, la brioche, il sole e poi il giretto in giardino con i primi narcisi, i primi boccioli di lillà e le peonie”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Riccardo] “Quel giorno compiva sessantatré anni. Si svegliò con una strana malinconia addosso. Col pensiero riandò ai compleanni più belli, quelli che avevano lasciato il segno. Come quando, capelli biondi a boccoli lui, lei si presentò alla festa a mani vuote ma con un corpo pieno di promesse. Fu solo alla fine della festa, quando gli amici se n'erano andati da un pezzo, che la moretta gli fece il suo regalo”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Sarah] Inverno di Vivaldi - “20 marzo 2021, equinozio di primavera. Ti attendevi il movimento di Vivaldi dedicato alla primavera, e invece eccoti servito l'Inverno. Già, perché oggi più nulla è al proprio posto. I nostri anziani direbbero che le stagioni non sono più quelle di una volta. E così, un po' ribelle e indisciplinata, anch'io infrango i canoni iniziando dalla fine, avvolgendo il nastro e partendo da un altro punto non convenzionale”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Rosa] “Oggi è sabato, meno male. Allora, carissima Giada, oggi è stata una bellissima giornata per me! Ho fatto uno scherzetto a mio figlio, il più piccolo. È venuto a pranzo da me, gli ho detto che avevo già preparato da mangiare un piatto che a lui non piace, quando è arrivato ha trovato i suoi ravioli preferiti, ricotta e spinaci, Sugo semplice di pomodoro con basilico profumato, una torta stracolma di lamponi. Sono stata molto felice". [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Luca] “Cosa fa di una giornata normale un equinozio speciale? In un periodo come questo, e a me non piace far paragoni fra i periodi perché ogni periodo ha i suoi vantaggi e le sue malattie, ma in un periodo come questo basta veramente poco, il dire "si è lavorato", che poi è un lavoro che fa ridere perché si tratta di una differita via web con due colleghi amatoriali che creano una cena fittizia all'osteria dove io canto delle canzoni a distanza”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Barbara] “Il 20 mattina mi sono alzata con tanti buoni propositi, forse perché l'equinozio di primavera per me è un giorno importante e poi il 21 marzo è in ricordo di una persona che non c'è più che è stata molto molto preziosa e importante nella mia vita, e non solo nella mia. La mattina mi sono alzata e ho fatto una bella colazione e poi c'era la possibilità di seguire una conferenza di antroposofia che parlava proprio dello spirito della terra”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Cristina] "E oggi questo equinozio di primavera l'ho sentito dentro. È iniziato tutto dal respiro appena sveglia; profondo, libero, rilassato, convinto anche lui come me, di essere al suo posto. Un po' ubriaca da tanto ossigeno sono poi chiesta se avessi erroneamente fatto colazione due volte questa mattina, perché gli occhi prima di addentare la fetta di pane cosparsa di marmellata si erano già divorati la vista di un cielo azzurro inondato di luce, che poi per me, che di sole vivo, è fonte di pura energia”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Riccardo] “Ho vissuto il mio equinozio di primavera peregrinando con totale spensieratezza in mezzo al Creato, al fine di evadere fisicamente soprattutto mentalmente, e ad un certo momento del cammino mi è venuta in mente la scala dei tempi geologici. Ebbene sì, il tempo geologico è così profondamente diverso da quello umano, la cui durata è per noi difficile da comprendere fino alla fine, perlomeno chi non ha conoscenze di scienze della terra, una delle mie grandi passioni”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Anna] “È stato un 20 marzo piuttosto pesante. La stanchezza delle settimane precedenti si è fatta sentire come zavorra, ma ho voluto affrontare la giornata pensando a ciò che annunciava: la bella stagione e lo sbocciare di nuovi progetti. Ho guidato la gita a Locarno organizzata per Calendar People, e a fine giornata ero felice del mio equinozio di primavera; nuove persone e nuove sicurezze sono nella mia vita”. [Ascolta la sua voce nel file audio] 

[Paola] “Ti mando un pensiero di questi giorni molto particolari a livello metereologico. Allora giovedì abbiamo, siccome è morta mia zia alcuni mesi fa, stiamo mettendo a posto la casa e stiamo cercando di affittarla. Lei aveva due enormi limoni; uno era suo, grande, e uno era mio che mi teneva là perché era in una posizione stupenda, lì a Vacallo, da lei. Uno l'ho portato dal moroso di mia figlia l'altro giorno, sempre giovedì pomeriggio, e l'altro l'abbiamo tirato fuori, sai di solito d'inverno si coprono, e il giardiniere "sì sì tanto anch'io i miei due sono già scoperti da due settimane””. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Paolo] "Quesa giornata è un pochino diversa, di sabato non ho lavorato, quindi non ho avuto quella sveglia mattutina presto dove ti raccontavo i colori dell'alba. Non mi sono svegliato tardi, è una bella giornata e alle 7 e mezza è già bello chiaro e di solito il sabato preferisco non andare tanto tardi. 7 e mezza, non più tardi delle 8 vado al mercato qui di Paracuru a farmi spesa e ti giuro che è un momento bellissimo, è una sensazione bella, in mezzo alla gente qua del paese”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Angela] “Questa è una primavera caotica. Molte cose da iniziare, molti pensieri che mi portano verso tante direzioni diverse. Non mi fermo, non voglio fermarmi, il periodo me lo imporrebbe però. È tutto sospeso, ogni progetto rischia di rimanere un'ipotesi, come un fiore che non arriva mai a schiudersi. Ma non voglio fermarmi. Posso accettare di rallentare il passo, di schivare qualche sasso che trovo sul cammino ma fermarmi, no. Sarebbe come fermare una primavera”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Carlo] “Il 20, dopo essere stato in giardino ma c'era un vento che ti portava via, e quindi è passata inosservata questa giornata, come di solito se devo essere onesto. Il solstizio di settembre di solito ci faccio parecchio attenzione perché normalmente sono in campagna in quel periodo, poi sì vabbe' il solstizio d'inverno, simbolicamente la nascita del nuovo sole, una ricorrenza che in qualche modo osservo, simbolicamente più che altro, e le giornate si allungano ufficialmente anche se non si percepisce più di tanto”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Laura] "Sabato mi sono svegliata un po' strana, con una strana sensazione addosso. Stanca, sarei tornata a letto, avevo i muscoli un po' indolenziti, ma poi quando apri gli occhi e cominci a vedere che fuori c'è il sole, che c'è colore e penso che è primavera, onestamente non sono riuscita a rimanere a letto. Mi sono praticamente fiondata in sala, io ho una bellissima casa con un'apertura importante e il sole quando arriva entra in pieno già alla mattina presto. Questo mi scalda tantissimo , mi fa stare molto meglio, e devo dire che quella sensazione è sparita quasi subito”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Beniamino] “21 marzo 2021. Nel tutto virtuale, dell'uno, nessuno e centomila, mi incarno in questo primo giorno di primavera, come essere o non essere di questa natura universale che non ha paura di dichiararsi minacciata, impaurita, barbara nel suo affermarsi libera, liberata, innocente di fronte alle accuse del mondo che non sa camminarle affianco, e la rincorre come un ghepardo con la sua preda gazzella o un falco con la sua preda lepre o come un vecchio porco con la sua preda appena uscita da scuola”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Gabriella] “20.3.2021. Sono le 7. Mi sveglio come tutte le altre mattine a quest'ora. Sento le campane della chiesa parrocchiale. Ascolto i rintocchi, poi apro le tapparelle e la finestra, ma questa mattina è differente; mi rimetto a letto, che non è da me farlo, e da lì guardo verso la collinetta dove si trova la chiesetta della Torre, e poco sopra la casa anziani La Quiete dove, dal mese di giugno 2020, risiede mio papà. Il sole è già lì, sopra, e rischiara il suo balcone. Rimango un attimo in contemplazione e ripenso a ieri, 19.3.2021, festa di tutti i papà”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Davide] “La giornata non comincia sicuramente sotto i migliori auspici perché essendo l'unico giorno di libero dopo quattro turni molto presto e prima di cinque turni tardi, l'obiettivo era di dormire e recuperare qualche ora di sonno, cosa che purtroppo non ha funzionato perché il corpo si vede che si era assuefatto a sveglie molto presto. Quindi 7 e mezza già sveglio e non propriamente di buon umore poi, essendo uno che sente tanto il cambiamento di stagione, chiaramente la stagione così detta degli amori la sento comunque abbastanza, ed essendo anche molto sensibile qualsiasi piccolo segnale, come alcuni ricevuti il giorno precedente, mi dà da pensare”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Monica] “Che bello svegliarsi vedendo i raggi del sole filtrare fra le fessure delle persiane: un buongiorno con un piccolo fascio di luce che sembra acclamare che anche oggi ci sarà il sole e che non ci si può sentire tristi. Mi alzo e nel prepararmi la colazione sbircio dalla finestra in cerca di vedere qualche albero in fiore. Ieri non ci avevo fatto caso, ma questa mattina eccoli, come ogni anno in questo periodo: presenti, colorati e briosi, con i rami innalzati verso il cielo e le loro gemme bianche e rosa”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Ben] “Today is the first day of Spring and I envision change all around me.  You see, today, it’s a bit cloudy, the sky’s full of clouds, however, I see the brightness of light behind them.  It’s windy and those winds they’re a bit gusty and cool but soon these will change into balmy breezes, softly swaying the trees from one side to another.  You see, a new spectacle is about to begin.  So painters grab your palettes and poets grab your lutes. Lovers grab each others hands, so you can go out and capture life’s vitality”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Antonella] “Un senso di passaggio, come essere sospesa su un ponte e non vedere né l'inizio né la fine”. [Ascolta la sua voce nel file audio] 

[Diego] “E siamo al 21 di marzo e come tutti gli anni non posso non pensare alla storia di Marisa e Zac. Effettivamente non sono i nomi veri, infatti Marisa è il diminutivo di Leandreardo. Si sono sposati proprio questo giorno, ma io ci ho pensato dopo, u dì (ho detto) ma come mai proprio oggi, perché propri incöö? E dopo ci sono arrivato dopo anni e anni e anni: oggi è l'equinozio, l'equinozio di primavera, il giorno dove si sposano i cavalli”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Sonia] “Ieri, il 20 marzo, ho fatto un po' di fatica ad alzarmi dal letto, e ricordo di avere pensato proprio che la primavera avrebbe meritato un benvenuto un po' più entusiasta. È che il giorno prima nella cassetta delle lettere ho trovato una raccomandata di quelle verdi, la Tasi del 2015 da saldare, e anche la bolletta del gas metano, un pochino più salata del solito. Nel frattempo ero, e sono, senza computer, che ha deciso di rompersi poco più di un anno dopo l'acquisto, e so di non avere salvato nulla in drive, e quindi ho perso probabilmente tutto”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Giovanni] “Il mio 20 marzo inizia con una corsa vicino al fiume in mezzo alla natura perché ho deciso di andare a correre tutti i giorni, un po' per tenermi in forma un po' per ricercare continuamente me stesso; lo so che lo dico tutte le volte però è così. Una cosa bella che ho visto: un capriolo scappare a mille all'ora da un cane, il capriolo era nettamente più veloce. Mi son fermato a guardare questa scena che mi ha colpito. L'aria era abbastanza calda perché c'era un bellissimo sole, c'è ancora adesso; è un momento piccolo però bon, penso che mi accompagnerà durante questa giornata”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Cristina] “È meravigliosa questa natura, è meravigliosa e ci accompagna. C'è un cielo blu, un sole che splende, sono in un parco magnifico dove sento il profumo della primavera che sta rinascendo, che rinasce. Ci sono fiori, ci sono colori, c'è verde, c'è una pace interiore a camminare in questo parco che ti trasporta, che ti accompagna. Io sto camminando tra i viali del museo Vela di Ligornetto. Pace. Natura. Ho davanti a me delle api, delle api che si posano su questi fiori, che si nutrono, e la natura sboccia”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Salvatore] “Cammino a piedi nudi sulla sabbia bagnata dalla pioggia di queste ore. Non voglio perdere il contatto con il mare, lo guardo con disincanto. La mia mente è proiettata verso quelle montagne a me tanto care; mi sento fiero di appartenere alla Calabria mentre penso a quanto sia meraviglioso poter contemplare, da un solo punto di osservazione, la profondità del mare e la maestosità della montagna”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Stefania] “Nel luogo dove abito è il secondo equinozio di primavera il lockdown. Non sono i colori dei boccioli ma quelli delle zone a decidere i tempi e i modi della nostra vita. La zona rossa riduce l'universo a un microcosmo di proibizioni, quello che non si può fare scandisce il tempo. All'inizio l'anno scorso era tutto nuovo, insolito, e con lo stop forzato sembrava un'occasione per ritagliarsi del tempo per sé, la propria famiglia, per i propri interessi, a un anno di distanza è tutto cambiato; siamo più spenti, più demotivati”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Denis] “Il sabato è una giornata un po' speciale per me e il mio migliore amico perché insieme abbiamo creato un gruppo di volontariato per la raccolta rifiuti in Ticino, per ora in Ticino, e quindi ci siamo recati nel pomeriggio a Riva San Vitale, che è anche dove viviamo, il nostro paese. È stato molto bello perché sono arrivati nuovi volontari; comunque noi agiamo da agosto e da lì si sono unite tante persone che hanno preso a cuore il nostro progetto”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Fabiola] “Il 20 di marzo, o meglio sabato mattina, quando si crede e si vuole fare un po' di grasse matinée (dormire fino a tardi) come si dice, io a un certo punto mi son sentita urlare nell'orecchio papà, ma semplicemente perché ho la radiolina in camera, Noah si è svegliato e ha urlato: ho fatto un salto! Ecco com'è cominciata la mia giornata: con un enorme spavento. Però il resto della giornata non ho molte cose da dire sinceramente, perché è stata una giornata dicasi normale, con le cose tipiche del sabato”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Manuel] “Nel giorno dell'equinozio non mi è successo nulla di eclatante. È stata una giornata di riposo, di dolce far nulla, dolce e sacrosanto far nulla, come è bene specificare. Intanto mi leggo un articolo, dice che l'equinozio di primavera rappresenta il primo giorno di un nuovo ciclo, dove la primavera si risveglia con tutta la forza per essere vigorosa, e questo influenza anche noi, anche noi del genere umano soprattutto nell'atto creativo e nell’ispirazione”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Giovanna] “Com'è andata il 20 marzo? In realtà abbastanza bene, nel senso che è iniziato con la solita puntata al mercato di Bellinzona per un caffè rigorosamente in piedi come i cavalli, meno male questa volta al sole, con i miei amici. E intanto che viaggiava verso Bellinzona stavo giusto pensando a quelle che sono le emozioni dell'inizio della primavera; un po' un misto un po' agrodolce, nel senso che ci sono i sensi che si risvegliano, la natura che si sveglia, la voglia di incontrare, di uscire, di fare cose nuove, ma anche la malinconia, la tristezza, le sindromi stagionali sono ben conosciute, e io quella di primavera un po' la soffro”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Laura] “Allora, dovevo farlo entro sabato ma sabato ero carica solo di vaffanculi, detto onestamente. Era una giornata no, era una giornata no e non sapevo se potevo dire vaffanculo e non ero molto propensa a fare questo audio. Oggi mi sono tagliata i capelli, sono belli ricci, belli soffici, belli morbidi, tutti belli nuovi e sono nuova anche io. Però sabato sarei andata in Scozia, avrei preso un maledetto aereo, pandemia o non pandemia sarei andata in Scozia; là c'é mia sorella, c'è tanto verde, non c'è quasi nessuno e sarei rimasta lì, seduta davanti all'Oceano a sentire solo il rumore del mare”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Giò] “Caspita è già primavera! Questa mattina come mi sono svegliato mi son detto devo assolutamente sentire i rumori degli uccellini che cinguettano, i profumi della primavera, tutto quello che posso ascoltare devo assolutamente assorbire il tutto come una spugna. E con grande stupore boh, non ho ritrovato tutto questo. Mi sono ritrovato io con il mio infortunio; al posto di avere tanti colori con cui guardare al mondo oggi lo vedevo tutto un po' come quando stampo un documento sulla mia stampante che mi dice "vuoi fare una scala di grigi, dal grigio chiaro al grigio scuro al grigio più scuro?". [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]  

[Patrizia] “Se il 21 dicembre del 2020 mi trovavi in uno stato d'animo completamente diverso in cui avevo riposto molte speranze nella grande congiunzione, nel 2021, nella fine della pandemia, nel vaccino, nella nuova vita possibilmente più consapevole e minimalista, il 20 marzo 2021 mi trovi in uno stato d'animo completamente diverso, in cui il virus si presenta quotidianamente nelle nostre vite, di cui sappiamo la pericolosità, sappiamo gli effetti a lungo termine e cominciamo a vedere il vaccino non come una soluzione.” [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Roberto] “Sabato 20 marzo 2021. Approfittando del bel tempo, della splendida giornata di sole, mi sono incamminato per andare giù a mare, dove man mano che mi avvicinavo sentivo il profumo del mare, che è meraviglioso. Ti entra dentro e ti dà vita, e ti dà gioia, ti dà amore e non c'è niente di più bello; sentire il profumo del mare. Si può fare a meno di un sacco di cose, ma non del mare”. [Ascolta la sua voce nel file audio] 

[Karin] “Vorrei raccontare una cosa molto bella che non è successa il 20 ma il 21. Stavo preparando la mia cerimonia del pomeriggio, l'equinozio con Ostara, e la notte avevo avuto un'ispirazione. Mi sono svegliata, sapevo che tipo di rituale dovevo fare, che era un rituale che avevamo fatto anni fa nella mia scuola sciamanica, che era proprio giusto giusto per questo evento, e poi non potevo più dormire perché era partito il treno dell'immaginazione”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Mattia] “Penso che la cosa più importante che mi contraddistingue sia il segno della croce, che faccio sia al mattino che quando sono alla guida e per esempio vedo una chiesa o sono in giro a camminare, che faccio sempre anche in mensa quando sono in ufficio per ringraziare del cibo che sto prendendo e poi anche alla sera prima di coricarmi”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Samantha] “La parola d'ordine della giornata è stata risveglio dei sensi, anche se per quanto riguarda il mio risveglio personale non si può dire che mi sia tirata fuori dal letto prestissimo, anzi. Comunque il vento ha finalmente soffiato via le nuvole grigie che pesavano nel cielo da parecchi giorni e con il sole si è risvegliata la natura e tutti i suoi più bei colori. Aprendo la finestre il verde del prato, il giallo della forsizia e delle primule hanno attirato il mio sguardo. Anche i bambini al parco e le rondini mi sono sembrati più vivaci e più numerosi”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio] 

[Bruno] “La pioggia tiepida scioglie un altro inverno, un sole nuovo riscalda le mie eterne illusioni. Vivo il desiderio comune di felicità, con coscienza e con fatalità quasi assoluta. È una poesia che ho trovato nei miei diari. A volte li consulto al cambio di stagione; era il 2006. Oggi non ha piovuto, l'aria era fresca ma un sole di luce vera ha rinnovato quelle mie illusioni di felicità, che sono mutate negli anni. Il tempo segna il corpo e lo spirito, più maturo o forse più rassegnato. Verrà una nuova primavera, un nuovo tempo. Voglio vivere libero senza compromessi”. [Continua ad ascoltare la sua voce nel file audio]

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