#SOLSTIZIOINVERNO un anno dopo

Un anno fa, oggi, 45 persone hanno vissuto e poi raccontato il loro Solstizio Inverno dal cui ascolto ne è nato un dipinto. Un anno è passato da quel giorno eppure è come se fossero sempre rimaste qui, a bagnare con la loro presenza la riva del 21 dicembre 2020; onde nel mare della biografia dell’umanità, onde che nutrono un tempo divenuto eterno ma non immobile, passato ma tuttora vivo.

Per Giovy è stata una giornata felice fatta di luci e ombre, ma soprattutto Yule. Riccardo ha ripercorso il ricordo della madre appena mancata, associandola al ciclo di perenne morte e rinascita del Creato e del sole nella linfa vitale. Stefania ha attraversato corridoi silenziosi inondati in seguito dal suono di un pianoforte, per poi incontrare Giuseppe e Sara. Angela ha deciso di mettersi in luce rischiando, di non più accettare la seduzione del crepuscolo che precede la notte. Anna ha avuto un inizio di giornata confuso per poi abbracciare la voglia di futuro. Barbara ha portato fuori il cane, fatto saponi e meditato, volgendo lo sguardo oltre il proprio dolore. Beniamino ha danzato con la sua pappagalla Gus, fatto spese, letto, fatto la pasta frolla e scritto. Per Bruno è stata una giornata col segno meno, persa, avvenuta in un giorno con due albe e due tramonti. Cinzia ha vissuto la gioia del freddo, della nebbiolina e dei maglioni di lana. Cristina è stata accompagnata dalle sinfonie più celebri fatte di Crack, Driiiin e Truuuum mentre raggiungeva il suo respiro. Luca ha ricevuto tre doni inaspettati e ha bandito una parola: speriamo. Fabiola ha incontrato un’amica che l’ha risollevata prima di andare in piscina con Noah. Jenny ha fatto pacchetti, una passeggiata e ripensato ad amici di gioventù, che poi è andata a trovare. Per Raffaella si è concluso un ciclo di incontri fra calma e agitazione, alla luce di una candela. Silvio ha parlato ai suoi studenti dell’inquinamento e ha condiviso il momento di passaggio con anime affini. Diego è andato con l’amico Mariso all’ultimo aperitivo prima delle chiusure, portandosi a casa luce. Rosa ha ricevuto una pugnalata da una collega che le ha messo tristezza anche se ha cercato di non pensarci. Silvia ha trovato le soluzioni alle questioni che le turbinavano intesta dedicandosi all’ascolto di un’amica. Umberto si è sentito fragile, in lotta con il suo ego e il suo io. Monica ha vissuto il suo dolore con la speranza della sua fine grazie a un’operazione. Luigi ha sentito una sua amica gemella, uniti da questo simbolo del 21. Sonia si è sentita un po’ in colpa ed è stata distratta, per terminare con la responsabilità per la possibilità di nascita offerta da questo giorno. Mirco ha ascoltato musiche natalizie, incontrato un’amica, passeggiato nel bosco, cenato e visto un bel film. Karin è andata all’aeroporto a prendere il figlio di ritorno dall’Olanda, accettato con fatica una scelta del suo compagno e dormicchiato un po’ durante una meditazione. Per Davide è stata l’ultima giornata delle ferie, con stress ma anche malinconia, tanto da commuoversi durante la visione di un film. Giovanni è spaventato da tutto questo buio e cerca di accettare l’ansia perché tanto sono sentimenti che prima o poi tornano sempre. Per Samantha dopo un bel caffè al caramello una lezione online, una visita a una Signora anziana e infine impacchettare regali con gioia. Per Salvatore il tempo si è fermato, è rimasto immobile in attesa di un abbraccio. Sandra si è sentita fluttuare lenta, distaccata da una realtà opprimente e angosciosa. Per Monique la congiunzione di Giove-Saturno è stato l’inizio di una giornata in cui l’idea del futuro si è manifestata ad Ostia. Patrizia ha cercato di fare il minimo indispensabile e dalle briciole ricostruire una normalità. Per Paolo la giornata in cantiere è passata fra pianificazioni e risoluzioni di problemi che lo hanno fatto sentire vivo e stare bene. Mary ha lavorato molto, fatto un pisolino dall’estetista ed è passata al bar per gli ultimi saluti prima delle chiusure. Riccardo ha aperto la finestrella del calendario dell’avvento e pensato alla fortuna di vedere e sentire gli odori, gli stessi di quando era bambino. Shendra ha accompagnato degli amici in auto, parlato di Fito che le piace e delle donne messicane che non si rendono conto delle possibilità che hanno. Giò ha visto la fine delle montagne e cercato di riprendersi dopo aver preso il Covid. Iris fa uno sforzo immane per non sentire la paura concentrandosi su di sé, sul suo nucleo e la sua essenza. Dani ha capito che la mente le faceva brutti scherzi, ha poi fatto una passeggiata nella neve e sentito il suo papino di 87 anni. Victor si domanda perché fa musica per film, con questa continua paura di fallire in cui però cerca di ritrovarsi e non perdersi. Manuel ha appena compiuto 35 anni cercando di vivere sempre con la V maiuscola, sentendo il corpo e lo spirito. Massimo ha avuto qualche giramento di scatole, un po’ di stizza ma anche bei momenti di bellezza. Edy fra scuola, doni di pezzi di legno e il cane Max è riuscito a notare il percorso di un millepiedi. Francesca assorbe il profumo di caffè che per un mese non ci sarà più, torna a casa in bicicletta e si dedica alla scrittura dei biglietti di Natale. Luca ricorda Titti e Silvestro, i giochi dei bambini e chiede aiuto a sé stesso. L’ultima testimonianza è stata quella di Eliana, che osserva il principio e ne legge il suo contrario prima di parlare al cuore, al bambino e al padre, a cui chiede di rimanere. 

Lo sentite anche voi vero il profumo di salsedine ? La vedete l’immensità da cui derivano e in cui tornano? Ecco: grazie per questo mare e per questo dolce naufragare, assieme. 

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