VISIONE

Quello che troverai qui non è un programma, né un piano da seguire. È una direzione interiore. Un centro che si è formato nel tempo, camminando, ascoltando, lasciando che le cose accadessero e chiedessero nome.

Questa visione nasce da un atto semplice e radicale: ascoltare ciò che accade e nominare il reale con delicatezza. Non per spiegarlo, ma per farlo esistere più a fondo. Non per controllarlo, ma per restare in dialogo con lui.

Tutto il mio lavoro — i lemmi poetici, le passeggiate, i dipinti collettivi, i vocabolari condivisi — si radica in questo gesto: dare forma all’esperienza vissuta, perché non vada perduta.

In questa pagina trovi due modi di raccontare questo intento:

  • una missione, essenziale e diretta, che dice cosa faccio e perché;

  • un manifesto, più poetico, che racconta il respiro profondo da cui tutto nasce.

Due sguardi, un’unica direzione. Un invito ad attraversare il mondo non solo con lo sguardo, ma con la presenza.


MISSIONE

Aspiro a un mondo in cui ogni persona possa sentirsi parte della realtà, non per possederla, ma per ascoltarla. Un mondo in cui anche un istante semplice abbia valore, e dove le differenze non separano ma generano nuove visioni condivise.

Con la mia arte pratico l’atto di nominazione del reale: un gesto lieve e profondo che raccoglie ciò che accade e gli offre un nome capace di rivelarne il senso.

Creo luoghi di soglia: spazi aperti, fragili, trasformativi. Possono essere parole, cammini, naturogrammi, dipinti collettivi o il Portale degli Istanti. Non sono contenitori, ma gesti vivi che permettono a ogni esperienza di emergere, di risuonare con altre, di diventare parte di un racconto comune.

Il mio intento è far sentire ogni persona necessaria e ogni frammento degno di essere custodito. Per questo raccolgo impressioni autentiche e le intreccio in una biografia collettiva che respira.

Non una narrazione che chiude, ma un vocabolario sensibile che si costruisce nel tempo, fatto di silenzi, intuizioni, istanti nominati prima che svaniscano.

La mia arte è un modo di abitare il mondo con delicatezza: attraversarlo senza possederlo, toccarlo senza trattenerlo, nominarlo per restare in dialogo con lui.

Un invito a riconoscersi senza giudizio, e a costruire insieme una realtà che includa, ascolti e trasformi.


MANIFESTO

  • Credo che ogni istante sia una soglia.
    Un frammento vivo, capace di trasformare chi lo attraversa,
    se vissuto con presenza e senza difesa.

  • Credo che ogni esperienza autentica sia una goccia di reale.
    Un bagliore che appartiene a chi lo vive,
    ma che pulsa anche nel mondo intorno.

  • Credo che il reale non sia un dato, ma una trama in divenire.
    Un tessuto da nominare con cura,
    in ascolto, in cammino, in relazione.

  • Credo che nominare il reale sia un atto creativo.
    Non per spiegare, ma per custodire.
    Non per definire, ma per rivelare.

  • Credo che l’arte possa essere un gesto di fiducia.
    Un varco che apre, un passaggio che non trattiene.
    Una soglia condivisa tra visibile e invisibile.

  • Credo che ogni parola, se abitata, diventi un luogo.
    E che ogni vuoto tra le parole possa unire più di mille discorsi.

  • Credo che la memoria non sia solo ricordo, ma seme.
    Una soglia fertile da cui nasce una narrazione collettiva.

  • Credo che costruire realtà condivise significhi dare voce al vissuto.
    Praticare l’appartenenza.
    Abitare il mondo insieme, con verità e delicatezza.

  • Credo che la bellezza stia nell’incontro non addomesticato.
    Nel lasciare che le differenze risuonino,
    senza annullarsi, senza alzare barriere.


Questo è il mio cammino.

Un cammino fatto di soglie, di nomi, di gesti vivi.

Un invito a costruire insieme una realtà più sensibile, più nostra, più vera.


Se ti riconosci in questa direzione, sei il benvenuto/a.
Scopri i progetti, partecipa, sostieni o contattami: ogni presenza fa la differenza.