Storia di un canarino che è passato di qua

Un canarino, ieri, è passato di qui. Pioveva. Il mondo appariva verde, di quel verde intenso proprio della natura quando si disseta. Poi, improvvisamente, un puntino giallo ha sottolineato la sua presenza, semplicemente mostrandosi. Lo stupore c‘era, la meraviglia pure, e l’entusiasmo infantile ha esordito con “Un canarinooooo!”, mentre con il dito continuavo a seguire il suo volteggiare, quasi potessi dirigerne la traiettoria. Chissà da dove arrivava, se appena dietro l’angolo o da molto lontano, oppure direttamente dal sole o da un limone, visto che ne portava lo stesso colore. L’avevano liberato? Oppure era in fuga? 


Certo è che, a vederlo così abituato all’uomo e ignaro dei pericoli, c’era da chiedersi se sarebbe vissuto ancora a lungo… ma a dire la verità, guardandolo bene, sembrava persino impacciato, dubbioso, goffo, forse anche un po’ ridicolo. 
Ma la libertà, in sé, non dovrebbe apparire sempre fiera e dignitosa? Che a volte possa essere fuori luogo? Ma fuori da cosa: da una gabbia? E questa gabbia, dove comincia e finisce? Non è che questo canarino, in fin dei conti, è uscito da un prigionia per entrare in un’altra, molto più grande e stimolante, ma pur sempre in una costrizione? Avrà conquistato la libertà fisica, per diventare schiavo della sua inesperienza? Abbandonando le sue certezze, avrà incontrato i propri dubbi? 


Dicono che la libertà di un individuo termini quando comincia quella di un altro: ma come si fa a sapere se si sfrutta completamente il proprio personale campo d’azione, oppure se si occupano solamente pochi centimetri quadrati, magari gli stessi da cui possono fuggire i canarini? E se quell’uccellino fossi stata io, quale realtà avrei scelto? Quella in cui avrei potuto cantare a squarciagola tutti i giorni, oppure quella in cui avrei buttato là qualche cip cip così, giusto per noia? Avrei scelto di rimanere accanto allo sguardo affettuoso del mio padrone, oppure sarei andata incontro a quello di un gatto e di una poiana?


Ma, pensandoci bene, non è forse a questo punto che solitamente cominciano le favole, le storie da raccontare ai bambini? “C’era una volta un canarino che divenne amico di un micio e di un rapace…”. Ecco, forse è questo il vero senso della libertà: non tanto il riuscire a valicare i confini imposti o personali, ma il credere che da essa possano nascere delle favole… come vedere volare un canarino e una poiana assieme, in un giorno di pioggia.… e vissero per sempre, felici e contenti