ARTE DEL SOGLIARE

Sogliare è un gesto di attenzione. Può iniziare con un passo, una parola o un piccolo atto quotidiano. È una pratica di legame tra esperienza, attenzione e mondo

L’arte del sogliare è un modo di stare nel mondo. Nasce dal desiderio di ricucire il legame tra l’essere umano e ciò che lo circonda, tra la vita interiore e la realtà che si offre ogni giorno.

Sogliare significa accorgersi. Fermarsi. Lasciare che qualcosa emerga. È un gesto di ascolto che apre passaggi tra il visibile e l’invisibile, tra l’intimo e il condiviso. Ogni esperienza può diventare una soglia: un istante, un luogo, un incontro, una parola. Nella soglia, il mondo non è più sfondo, ma interlocutore. Entrarci in dialogo ci permette di prendercene cura — e, allo stesso tempo, di sentirci parte di una trama più ampia, viva, reciproca.

L’arte del sogliare è una pratica di presenza: un invito a riconoscere, sospendere, attivare, rispondere, integrare. Cinque movimenti che accompagnano il passaggio da una realtà frammentata a una realtà abitata. Non sono regole, ma gesti che ritornano: in un passo, in un silenzio, in una parola trovata, in un gesto condiviso.

Da questo atteggiamento sono nate le mie opere e le mie esperienze partecipative:

  • la raccolta di istanti, come atti di presenza condivisa;

  • il Vocabolario Collettivo della Realtà, in cui le parole ritrovano radici vive;

  • i Dipinti Collettivi, che intrecciano voci e sguardi in una narrazione comune;

  • le Passeggiate Soglia, che trasformano il cammino in ascolto;

  • i Naturogrammi, che danno voce agli elementi del paesaggio;

  • e il turismo di restituzione, che invita a una relazione non di consumo, ma di cura con i luoghi.

Tutte queste forme condividono un unico intento: riaprire il dialogo con il reale. Riconoscere che ciò che ci circonda non è oggetto, ma presenza; che ogni cosa può parlarci, se impariamo ad ascoltare.

L’arte del sogliare non offre metodi, ma condizioni di possibilità. Non si insegna, si vive: nel tempo, nello spazio, nel gesto, nel corpo e nel quotidiano.

È una via per ritrovare appartenenza, risonanza e senso, dentro la vita di ogni giorno.


Come vivere questa via

Sogliare Bellinzona

Sulla soglia del reale

Sogliare - Percorso individuale


Pratiche di appartenenza e mitopoiesi contemporanea

Il mio lavoro indaga come l’arte possa diventare un luogo di riconnessione in un tempo frammentato. Attraverso linguaggi visivi, partecipativi e poetici, esploro il legame come forza generativa capace di restituire senso di appartenenza tra persone, luoghi e realtà.

Nei miei progetti — dai Dipinti Collettivi della Realtà al Vocabolario Collettivo della Realtà, fino alle esperienze Sogliare — l’opera non è mai un oggetto chiuso ma un processo aperto, dove il gesto individuale si intreccia a quello collettivo. L’immagine, la parola e la presenza diventano tre vie per riattivare il dialogo tra visibile e invisibile, tra esperienza personale e memoria condivisa.

Il mio lavoro si fonda su una ricerca artistica e filosofica che mira a costruire un collante laico e contemporaneo, una forma di mitopoiesi diffusa capace di sostituire il linguaggio del mito tradizionale con narrazioni partecipative. In questo orizzonte, il mito non è più racconto del passato, ma tessitura del presente: una narrazione condivisa che unisce frammenti di realtà, esperienze e sguardi diversi.

Attraverso pratiche di soglia — camminate poetiche, raccolta di istanti, scritture condivise — cerco di restituire alla realtà la sua capacità di stupore e di connessione, trasformando l’arte in una forma di risonanza quotidiana.

In un contesto sociale segnato da isolamento e disincanto, propongo un’arte che non interpreta, ma riattiva: un gesto di presenza, ascolto e riconoscimento reciproco. Il mio lavoro si radica nei territori dell’Engadina e del Ticino, luoghi di confine e di luce, dove il paesaggio stesso diventa interlocutore simbolico. Qui, ogni opera diventa una soglia: un invito a ritrovare il mondo come spazio di appartenenza condivisa.


Vocabolario collettivo

Un vocabolario collettivo fatto di esperienze, gesti e relazioni reali.

Dipinti collettivi

Un progetto visivo nato dall’ascolto di molte voci: ogni dipinto è una realtà collettiva resa visibile.


Origine e fondamento

L’arte del sogliare nasce da un percorso di ricerca teorica e artistica che unisce pensiero, esperienza e pratica partecipativa. Ha trovato il suo fondamento nel mio Master in Scienza, Filosofia e Teologia delle Religioni presso l’Università della Svizzera italiana, dove ho dedicato la tesi Dal sacro alla risonanza: verso un’arte del legame nel tempo presente, tra soglie, mito e partecipazione.

In questo lavoro ho messo in dialogo Mircea Eliade e Hartmut Rosa, cercando una via per ritrovare appartenenza e senso in un’epoca segnata dalla frammentazione. Da questo incontro è emerso un modello teorico in cinque passaggi — soglia, sospensione, simbolo, reciprocità e integrazione — che mostra come ogni esperienza di legame nasca da un’interruzione, si approfondisca nell’ascolto e si compia nella vita quotidiana.

L’arte del sogliare traduce questo modello in una pratica concreta e condivisa, che attraversa linguaggi diversi: arte partecipativa, cammino, educazione, scrittura, ospitalità. Non propone un metodo da applicare, ma un movimento da vivere: un modo per riaprire il dialogo con il mondo, renderlo reciprocamente abitabile e restituirgli il suo carattere vivo e relazionale.

In questa prospettiva, l’arte del sogliare è insieme ricerca e gesto civile: un tentativo di restituire al reale profondità, fiducia e possibilità di incontro.

Questi movimenti sono diventati il cuore delle mie esperienze partecipative e dell’Arte del Sogliare.