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Condividersi per operare resistenza, prendendosi cura del mondo

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Sono circa 300 le testimonianze fino ad oggi raccolte nel web a seguito di specifici appelli, dal cui ascolto sono nati numerosi progetti pittorici. Per me queste persone sono come dei guerrieri che operano resistenza prendendosi cura del mondo affinché le battaglie d’oggi si possano vincere non nello scontro ma nell’incontro. L’arte è il campo su cui costruisco l’intesa a cui tutti possono aderire; nessuno è escluso in quanto non esistono squadre, gruppi o etichette, ognuno porta la maglia della propria identità, unica ed eccezionale come quella del vicino.

Condividere una parte di sé significa mettere sul tavolo la possibilità che il funzionamento del proprio universo possa cambiare, perché una volta apparsi non sarà più possibile far finta di niente: occorrerà esistere. Reputo quindi sia un atto di grande coraggio ma anche di immensa generosità, in quanto permette a chiunque vi entrerà in contatto di manifestarsi a sua volta, gesto da cui potrà nascere un incontro basato sul rispetto. Vedersi è un cammino aperto che si decide di intraprendere nella scoperta, è un percorso lastricato dal possibile, è un rinnovarsi nel continuo ritrovo con l'altro e, di conseguenza, con se stessi.

Quindi GRAZIE: grazie davvero a tutti coloro che fino ad ora hanno risposto all’appello, l’hanno divulgato, ci hanno pensato, provato o anche solo accolto l’idea. Insomma, siete belli: tutti ❤️

Dipinti in cui sono rappresentati i diritti di tutte le persone

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Io credo davvero nell’enorme potenziale racchiuso in un atteggiamento di ascolto e condivisione, valori su cui ho costruito la mia arte, perché reputo che raccontarsi per un progetto pittorico sia un modo per offrire e offrirsi al mondo da un punto di vista inconsueto, una finestra di esperienze attraverso cui guardarsi e guardare.

Ogni esistenza è unica e irripetibile ma, soprattutto, appartiene esclusivamente all’individuo, e decidere di condividerla affinché possa venir ascoltata da altri dà vita non solo a un dipinto, ma i suoi effetti possono arrivare ad influenzare la società.

Ascoltare e osservare nell’accoglienza e nella comprensione sono gli antidoti al giudizio e al pregiudizio oggi così dilaganti ma, soprattutto, sono gli alleati di un’espressione personale creativa e libera, capace di trasformare le emozioni, i vissuti, le esperienze in un abbraccio collettivo dove i diritti delle persone, di tutte le persone, siano rappresentati.

Raccontarsi per generare un cambiamento nella società

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L'indifferenza è un vortice capace di risucchiare al suo interno valori, potere d'azione, sapere, credo, se stessi, i rapporti e gli altri; non guarda in faccia a niente e a nessuno e non prova nemmeno vergogna per la propria voracità. Ma a volte, per cambiare le cose, è utile anche solo iniziare ad apparire.

Per questo credo che raccontare un’esperienza personale sia un contributo attivo fatto verso la società; è un modo per contrastare l’apatia moderna, come dire “io esisto e di conseguenza mi accorgo di ciò che accade, io ci sono!”. È un gesto attraverso il quale è possibile comparire senza evidenziarsi, un manifestarsi privo di ostentazione.

È un’azione necessaria affinché ci si possa porre fra la luce dell’esistenza e lo sfondo foto-sensibile dell’eternità e rimanere così impressi nella memoria universale. Ecco cosa cerco di fare nei miei dipinti, cerco di rappresentare l’istante in cui una persona sorge nel panorama della storia attraverso la condivisione del sé, rendendo forse così possibile scriverne una migliore, di Storia.

Su Linkedin e su qual è l'intento del progetto #ritrattinarrativi

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Essendo il mio progetto legato al confronto, al dialogo e alla partecipazione, ho deciso di creare anche una pagina Linkedin in cui verranno riportate esperienze, collaborazioni e attività che andranno a formarsi nel corso del suo sviluppo oltre a, naturalmente, rappresentarmi come azienda.

Sarà un modo per osservare e lasciarsi coinvolgere da ciò che accadrà in questa avventura che non vuole essere solo artistica ma, soprattutto, generare nel (proprio) contesto ascolto, attenzione e accettazione.

In aggiunta in agosto aprirò un nuovo spazio a St. Moritz in cui, oltre all'espressione pittorica, mi piacerebbe riuscire a dar vita a un luogo in cui vengano proposte attività utili per scoprire, interrogarsi, ritrovarsi e sperimentarsi nel confronto, in pratica la parte Off dei #ritrattinarrativi (proposte di collaborazione bene accette).

Quindi grazie se avrete piacere di seguire la Pagina su Linkedin, mentre sotto vi riporto quanto scritto nel primo post. Grazie in anticipo se deciderete di seguirmi :-).

Opere d'arte nate da messaggi vocali: qual è l'intento del progetto #ritrattinarrativi?

"I miei dipinti -risponde l'artista Giada Bianchi- nascono da ciò che raccolgo a seguito di appelli lanciati nel web; rappresentano l’eco della voce del mondo che sfugge al tempo e allo spazio grazie alla condivisione.

Lo scopo è far riflettere sull’importanza della propria esperienza in quanto risultato di un’esistenza unica, irripetibile e inimitabile quindi preziosa, e se lo è per uno lo deve essere necessariamente essere anche per tutti gli altri.

Una testimonianza appartiene allo spazio privato della persona la quale, decidendo di rispondere alla call to action, si apre di sua spontanea volontà all’incontro, alla possibilità di scoprire altre realtà al di là dell’apparenza, del conosciuto, del pregiudizio e della discriminazione.

È un atto di accoglienza, generosità e fiducia immenso verso il prossimo attuato in un contesto complesso come i social network. Nei racconti non c’è necessità di mostrare ma di essere, e quando questa attitudine si unisce a un atto diventa un gesto posto al servizio della continuità e del futuro, sia delle persone che del mondo, sia virtuale che concreto”.