Amplesso invernale tormentoso

Diciamolo: non è che si possa proprio definire tormenta, quella di oggi più che altro mi è sembrata… un amplesso! Ebbene sì, dite quello che volete ma non eravate presenti, al cui confronto youporn è sembrata una verginella. Cioè, questo è arrivato, l’ha coperta, l’ha sbattuta, l’ha fatta girare di qua e di là, l’ha spianata, l’ha strappata, l’ha schiacciata e l’ha messa sopra; tutte le candele in quel momento si sono spente, le persone presenti hanno chiuso gli occhi e i puritani si sono fatti il segno della croce.

E lei che ha fatto? Si è smollata, si è rilassata ma è rimasta presente, e per fortuna, altrimenti anche io sarei finita a gambe all’aria. Poi si è lamentata, o meglio ha gemuto, al che lui è tornato prepotente, l’ha scompigliata a dovere ancora una volta prima di avviarsi all’atto finale: un colpo di qua, un colpo di là, un altro che “caspita Artù viene qui che questo ci vuol spazzare via” (e a giusta ragione direi, spettatori di tanta passione probabilmente non ne volevano nemmeno loro...).

Allora ci siamo accucciati e abbiamo aspettato che tutto passasse, noi e tutti gli addetti ai lavori che in quel momento dovevano liberare il lago. Poi così, senza alcun preavviso, ecco un bel “paff” riecheggiare nella valle intera. Ma davvero, giuro, si è sentito! A quel punto lui si è alzato e se ne è andato, lasciando lei al suolo, attonita e imbiancata. Accade sempre così, ogni volta che il cielo si abbassa e raggiunge la terra è una tormenta infuocata, e sono sicura che se la neve non coprisse tutto quanto qualche succhiotto sul terreno apparirebbe qua e là.

Ormai l’avrete capito: anche stamani mi sono svegliata e fuori dalla finestra imperversava una tormenta di neve, solo che oggi, anziché “Oh cazzo”, ho pensato “va be’, beati loro”, e sono uscita.